La forma riflessiva

In base al suo significato il verbo può classificarsi per genere in transitivo e intransitivo e per forma (diàtesi) in attiva, passiva e riflessiva. Proprio quest’ultima è la protagonista di questo post di grammatica nel quale mi occuperò di approfondire il concetto con video, esempi e schemi.

Al fine di introdurre l’argomento, vi propongo il seguente video: non preoccupatevi se la forma riflessiva vi sarà poco chiara, la velocità del filmato serve solo a fornirvi una panoramica di ciò che tratteremo e dei termini che verranno usati (alla fine del video è presente un breve accenno alla forma impersonale del verbo che non verrà trattata in questo post, ma servirà per comprendere la funzione del si impersonale, quindi non dimenticatela!).

Le forme proprie e improprie

Sia che si tratti di forma propria o di forma impropria, la diàtesi riflessiva (così come quella passiva) si realizza solo con i verbi di genere transitivo (ovvero che ammettono un complemento oggetto), nei tempi composti vuole l’ausiliare essere e prevede la presenza di particelle pronominali (deboli o atone) che precedono il verbo e sono: mi, ti, si (per la terza persona singolare e plurale), ci, vi.

Luisa (soggetto) si lava (particella pronominale + verbo riflessivo)

La vera forma riflessiva è quella propria, ma in realtà la grammatica italiana prevede anche altre forme, definite improprie, che vengono classificate come tali.

La forma propria

La forma riflessiva propria esprime un’azione compiuta dal soggetto che ricade direttamente sul soggetto stesso; detto in altri termini, nella forma riflessiva propria c’è identità tra il soggetto della frase e l’oggetto espresso dai pronomi mi, ti, si, ci vi (in pratica, il soggetto e il complemento oggetto coincidono).

Io (soggetto) mi pettino (particella nominale con valore di complemento oggetto + verbo riflessivo)

questa frase potrebbe essere trasformata in

Io (soggetto) pettino (verbo) me stessa (complemento oggetto)

Caratteristiche: si forma con i verbi transitivi; per i tempi composti viene usato l’ausiliare essere; prevede la presenza di un complemento oggetto all’interno della frase che deve coincidere con il soggetto; le particelle pronominali svolgono la funzione di complemento oggetto.

La forma apparente

Nella forma riflessiva apparente, chiamata anche indiretta, l’azione compiuta dal soggetto ricade solo indirettamente su di esso; in pratica, in questo caso, i pronomi mi, ti, si, ci vi non svolgono la funzione di complemento oggetto, in quanto quest’ultimo, pur presente nella frase, non coincide con il soggetto; nella forma riflessiva apparente le particelle pronominali svolgono la funzione di complementi indiretti (ad esempio, il complemento d’agente).

Tu (soggetto) ti pettini (particella pronominale + verbo riflessivo) i capelli (complemento oggetto)

questa frase potrebbe essere trasformata in

Tu (soggetto) pettini (verbo) i capelli (complemento oggetto) a te (complemento di termine)

Caratteristiche: si forma con i verbi transitivi; per i tempi composti viene usato l’ausiliare essere; le particelle pronominali svolgono la funzione di complementi indiretti.

La forma reciproca

Nella forma riflessiva reciproca si ha la presenza di due soggetti che vicendevolmente compiono e subiscono l’azione: è una forma possibile solo al plurale.

Marco e Gaia (soggetti) si abbracciano (particella pronominale + verbo riflessivo).

questa frase potrebbe essere trasformata in

Marco abbraccia Gaia.

o

Gaia abbraccia Marco.

Riflessivo intensivo

In una frase in cui è presente un riflessivo intensivo, i pronomi deboli non hanno valore riflessivo e si possono eliminare senza alterare il significato della frase.

Mi faccio una dormita = Faccio una dormita per me

Intransitivo pronominale

Come lo stesso nome suggerisce, i verbi intransitivi pronominali non possono avere forma riflessiva (né passiva) in quanto non ammettono il complemento oggetto; le forme pronominali in questo caso sono parte integrante del verbo e quindi se priviamo quest’ultimo di mi, ti, si ci, vi esso non avrebbe alcun significato.

La donna (soggetto) si incamminò (verbo intransitivo pronominale) verso la fermata dell’autobus (complementi indiretti).

Proviamo a togliere il si dall’infinito incamminarsi, ci accorgeremo che non esiste la forma incamminare. A questa tipologia di verbi appartengono i seguenti: accorgersi, arrendersi, congratularsi, vergognarsi, ribellarsi, pentirsi, accanirsi, adirarsi, avvalersi, imbattersi, ecc… (se avete qualche dubbio, consultate sempre il vocabolario).

Oltre agli intransitivi pronominali, ci sono altri verbi, transitivi e intransitivi, che presentano entrambe le forme, quindi possono essere con o senza particella pronominale; tra di essi ce ne sono alcuni che mantengono lo stesso significato, come nel caso di ricordarsi/ricordare o sbagliarsi/sbagliare.

Ricordati (intransitivo pronominale) il pagamento della bolletta.

Ricorda (transitivo attivo) il pagamento della bolletta.

Altri verbi della stessa natura, invece, cambiano il significato, come nel caso di alzarsi/alzare, annoiarsi, annoiare.

Mi sono alzato (intransitivo pronominale) in tempo!

I ribelli hanno alzato (transitivo attivo) le barricate.

Come fare per distinguere i riflessivi dagli intransitivi pronominali?

Per distinguere un verbo riflessivo da un verbo pronominale è importante fare attenzione a questi semplici trucchetti:

  • il verbo è riflessivo proprio quando la particella pronominale può essere sostituita con la forma tonica (si veste= veste sé);
  • il verbo è riflessivo apparente quando la particella pronominale può essere sostituita dalla forma tonica, ma richiede l’introduzione della preposizione a (si lava i denti=lava i denti a sé);
  • il verbo è riflessivo reciproco quando la frase alla quale appartiene può essere ampliata con le formule a vicenda, l’un l’altro, reciprocamente (si baciarono=si baciarono reciprocamente);
  • il verbo è intransitivo pronominale quando, togliendo la particella pronominale otteniamo un verbo che non esiste.

Per concludere, un riassunto…dettagliato

Nel video seguente viene spiegata in maniera dettagliata la differenza tra le due forma riflessive (propria e impropria) e i verbi intransitivi pronominali, mediante un percorso non privo di schemi riassuntivi.

Focus: le funzioni della particella si

Nell’immagine seguente si fornisce uno schema generale sull’uso della particella si, al fine di evitare confusioni tra le varie funzioni.

si.jpg

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